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DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE B
LA FOLLIA DELL'AMORE
“Avendo amato i suoi, li amò sino alla flne” (Gv 13,1)
Parole di accoglienza e presentazione del tema
Dopo il rito che ricorda il trionfale ingresso di Gesù in Gerusalemme, sembra che la liturgia di questa domenica delle palme abbia fretta di concentrare la nostra attenzione sulla sua dolorosa passione. In realtà nulla c'è di più grande nella vita di Cristo, che l'offerta da lui fatta di se stesso sull'albero della croce: è lì che ha vissuto pienamente l'ora per la quale era venuto, l'ora della sua passione, la sua ora.
Tutte le letture di oggi hanno il solo scopo di renderci partecipi dei sentimenti di Cristo nella sua passione: sofferenza e abbandono umano da una parte, certezza del trionfo dall'altra. Speriamo che questa meditazione ci strappi dalla nostra indifferenza e scuota la nostra insensibilità. Speriamo che ci ispiri il desiderio di unirci al Cristo crocifisso, accettando con coraggio - quello che viene dall'amore - le prove di cui è intessuta la nostra vita, come quella di tutti gli uomini.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Già molte volte abbiamo sentito leggere il racconto della passione del Salvatore. L'abbiamo sempre ascoltato e meditato con l'attenzione del cuore?
- Cristo, nella sua passione, si è abbassato fino alle più profonde umiliazioni. Per una falsa coscienza della nostra superiorità, ci rifiutiamo talvolta di seguirlo in questa via?
- Abbiamo il coraggio di camminare al suo seguito sulla via del Calvario, o al contrario ci comportiamo - come dice san Paolo - «da nemici della sua croce»?
2. Invocazioni
- Signore, che per amore degli uomini non hai esitato a sacrificare il tuo stesso Figlio, abbi pietà di noi.
- Cristo, obbediente fino alla morte, e alla morte di croce, per salvare l'umanità colpevole, abbi pietà di noi.
- Signore, che apri i nostri cuori al mistero dell'amore di Dio per l'uomo, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 50,4-7): Il canto del Servo sofferente
Questo canto del Servo sofferente, tratto dal Libro di Isaia, ci fa partecipare dei sentimenti di Cristo nella sua passione: sofferenza, solitudine, angoscia; ma nello stesso tempo coraggio intrepido, nella certezza del trionfo finale.
a. Il profeta Isaia parla di un uomo di Dio che, malgrado le persecuzioni e le torture, resta fedele alla missione ricevuta, e conserva incrollabile la sua fiducia in Dio.
b. Non c'è forse qui, tracciato dalla penna del profeta, molti e molti anni prima, il ritratto di Cristo nella sua passione?
c. Anche il discepolo di Cristo, ad esempio del suo maestro, dovrebbe avere il cuore dolce e umile, tranquillo e fedele, sempre sicuro che nella prova c'è in lui la forza di Dio.
Salmo responsoriale (Sal 21): Grido di aiuto
Il salmo 21 - che ricorre cosi' frequentemente nella preghiera liturgica -, è una profezia sublime e commovente della passione e del trionfo del Signore. Ne recitiamo alcuni versetti ripetendo, come ritornello, il grido stesso del Salvatore in croce:
Rit.: Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Seconda lettura (Fil 2,6-11): L'umiliazione e il trionfo di Cristo
Umiliazione estrema ed esaltazione trionfale: è il duplice contrasto di quest'inno alla gloria di Cristo, che san Paolo ha inserito nella sua Lettera ai Filippesi.
a. Delle rivalità e delle gelosie erano sorte all'interno della comunità di Filippi. Per stroncare questi contrasti, san Paolo indica l'esempio di Cristo che, pur essendo Dio, non ha esitato ad accettare le peggiori umiliazioni, e perfino la morte sopra una croce.
b. San Paolo però non tralascia di far notare che questo libero consenso dato da Gesù all'amore del Padre, gli ha procurato la gloria e il trionfo, tanto da essere posto al di sopra di tutte le cose e di tutti gli esseri.
c. Vogliamo noi un giorno partecipare alla gloria del Signore, nostro maestro? Accettiamo di obbedire come lui, con un'obbedienza piena di amore, a Dio, nostro Padre; accettiamo di sperimentare come lui umiliazioni e sofferenze.
Vangelo (Mc 14,1~15,47): La passione di nostro Signore
Un racconto altamente drammatico e sconvolgente delle sofferenze e della morte del Figlio di Dio sopra una croce.
a. Il racconto della passione scoraggia qualsiasi commento: parla da sé. Dobbiamo semplicemente ascoltarlo in spirito di preghiera, lasciandolo penetrare in noi e cercando di aprire il nostro cuore al messaggio che ci presenta.
b. È un messaggio di amore. Solo l'amore infatti può spiegare il dramma della passione: amore verso il Padre, che rende il Figlio obbediente fino alla morte di croce; amore verso gli uomini suoi fratelli, per i quali egli affronta i più terribili tormenti.
c. Sino alla fine dei tempi, la croce, piantata sulla nostra terra, non cesserà mai di gridare agli uomini «cum clamore valido», con voce potente: «Guardate quanto Dio vi ama! Non gli darete amore per amore?».
Suggerimenti per l’omelia
Dopo aver commemorato l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, siamo subito passati alla meditazione del mistero della passione. All'inizio della settimana santa la chiesa vuole che noi prendiamo coscienza del più grande «dramma d'amore».
- Il Cristo ha sofferto la passione, e quale passione!... Il giorno delle palme egli entra in Gerusalemme come trionfatore. Meno di quattro giorni passeranno, ed egli sarà arrestato, giudicato e condannato. Le più avvilenti umiliazioni, i più crudeli tormenti del corpo, dell’anima, del cuore, niente gli sarà risparmiato. Il ricordo delle sue sofferenze abbia la forza di strapparci dal nostro torpore!
- È per amore che Cristo ha sofferto ed è morto. Troppo abituati ad avere la croce sotto i nostri occhi fin dalla prima infanzia, forse non ci siamo mai neppure posti la questione di sapere perché Cristo non soltanto ha accettato, ma proprio ha voluto questa passione dolorosa. E per amor nostro! Tutta la sua vita è un mistero di amore: quindi non poteva concludersi che con l'atto dell'amore più sublime: « Morire per coloro che amava».
- Egli è morto per amore, ma a quale scopo? Per salvarci. L'uomo peccatore ha osato, nella sua superbia, ergersi contro Dio: non c'è nulla di più grave! Con la sua stolta rivolta ha firmato la sua condanna di morte, di morte eterna. Ma l'amore di Dio è più forte di tutte le potenze del male e ne trionferà con un gesto inaudito: morirà su di una croce, pagando così il debito del peccato. E andrà anche oltre:
dell'uomo, questo ribelle, farà il suo figlio, chiamandolo a partecipare alla sua vita.
O croce, sublime follia! È proprio vero!
Preghiera universa1e
Fratelli, la chiesa all'inizio della settimana santa ci invita a meditare la passione del Salvatore. Cerchiamo di comprenderne il significato profondo, suggerito da queste parole di Gesù: «Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici». Sforziamoci di entrare in questo mistero di amore e di non addormentarci mentre Cristo agonizza.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. La croce di Cristo è l'unica sorgente di salvezza per gli uomini. Affinché la chiesa, fedele alla sua missione, sappia presentarla e farla entrare nel loro cuore: preghiamo.
2. Molti sono ai nostri giorni i cristiani perseguitati per la loro fede. Affinché abbiano la forza di vivere la loro passione in unione con quella di Cristo: preghiamo.
3. Il Cristo ha voluto passare per l'agonia e la morte. Affinché gli agonizzanti e i morenti abbiano la stessa serenità di Cristo, nella speranza della risurrezione: preghiamo.
4. Gesù ha conosciuto in breve il trionfo delle palme e gli schemi della passione. Affinché coloro che godono di popolarità e di successo non dimentichino che tutto ciò è fragile e illusorio: preghiamo.
5. La settimana santa ci fa rivivere i grandi avvenimenti che stanno al centro della vita cristiana. Affinché il loro approfondimento ci aiuti a vivere con maggiore conformità a Cristo Gesù: preghiamo.
Signore Gesù, in questi giorni della settimana santa tu ci inviti a seguirti sulla via del Calvario. Donaci la forza di seguirti fino alla fine e, se questa è la tua volontà, di completare nel nostro corpo e nella nostra anima ciò che manca alla tua passione per la salvezza del mondo. Tu che regni con il Padre e lo Spirito Santo per i secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Il Cristo si è offerto, quale vittima di amore, perché sia instaurato il regno di Dio sulla terra. Suscitiamo in noi il desiderio di lavorare con lui alla realizzazione di questo piano.
Parole di congedo e dl saluto
Abbiamo iniziato la settimana santa: viviamola intensamente in comunione di amore col Cristo e la sua chiesa. Così ci prepareremo anche a celebrare la festa di pasqua.