Copyright © 2024 laparrocchia.it
SEO e sito realizzato
da ViDYO GmbH
dal 15-04-2001 online
Testi dell'editrice Elledici
Le separazioni sono sempre dolorose, specialmente quando chi se ne va è una persona amata. L'ascensione di Gesù, come tutti gli allontanamenti accompagnati dall'amore, non lascia però al lutto l'ultima parola. Gesù rimane con noi. La sua presenza è costante: nella chiesa che continua la sua testimonianza, in ogni atto d'amore tra fratelli, nella promessa dello Spirito Santo e in quella del ritorno del Cristo nella gloria alla fine dei tempi.
Signore, quando spesso il non vederti diventa per noi occasione per non sentirti vicino. Abbi pietà di noi.
Cristo, i nostri errori nell'esserti fedeli ci impediscono di capire quanto profondamente credi in noi. Abbi pietà di noi.
Signore, non siamo capaci di vivere i momenti di aridità e di conseguenza non sappiamo cogliere quelli di felicità. Abbi pietà di noi.
Prima lettura - At 1,1-11: Fu elevato in alto sotto i loro occhi.
Indirizzando il suo racconto a Teofilo, Luca mette già in pratica quanto insegna in questo brano degli Atti. Gesù, infatti, lascia ai suoi discepoli il compito di testimoniare la sua venuta nel mondo. Questo è precisamente quello che fa Luca, con Teofilo ieri, e con noi oggi. Ed è ciò che siamo chiamati a fare noi, come chiesa di Dio, ogni giorno.
Dal Salmo 46: Ascende il Signore tra canti di gioia.
L'ascensione del Signore non è una separazione. È l'innalzamento del Cristo e nostro con lui, a cui non si può che reagire con inni e canti di gioia (nella sezione Canti a Messa, il canto di un ritornello responsoriale al Salmo).
Seconda lettura - Eb 9, 24 - 28; 10, 19 - 23: Cristo è entrato nel cielo stesso.
La nuova chiesa, quella fondata da Cristo, non si basa sui sacrifici ma su un sacrificio. Gesù è il nostro sacerdote, l'unica via per arrivare al Padre e per liberarci dal peccato. Egli ha amato l'uomo e lo amerà fino alla fine. Si è sacrificato una volta per tutte e ha sconfitto la morte. Questa è l'eredità che, come cristiani, siamo chiamati a raccogliere.
Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia: Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore, ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Alleluia.
Vangelo - Lc 24,46-53: Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.
Tre sono gli aspetti che il brano di vangelo di oggi pone alla nostra attenzione. Il primo, ovviamente, è l'ascensione al cielo di Gesù che ci chiede di continuare la sua opera d'amore. Il secondo è il dono dello Spirito Santo che è condizione e ispirazione di quest'opera. Il terzo è la lode che i discepoli innalzano ritornando a Gerusalemme, che ci ricorda che la missione che ci è stata affidata dal Signore è sempre frutto di una grande gioia e mai di una pesante tristezza.
Il Signore è salito al cielo per portarci un giorno con lui. Nel frattempo ci lascia una missione tutt'altro che banale e scontata: essere prova viva del suo amore. Preghiamo insieme e diciamo: Signore aiutaci a compiere la nostra ascensione.
1. Perché la chiesa, chiamata a vivere il periodo di mezzo tra la tua venuta e il regno dei cieli, sappia sempre mantenere salde le sue radici e libero il suo sguardo verso il futuro. Preghiamo.
2. Perché l'impossibilità di aver vissuto nei tempi della tua venuta sulla terra non ci impedisca di essere tuoi discepoli oggi. Preghiamo.
3. Perché sappiamo riconoscere la realtà di ogni giorno come un dono. Preghiamo.
4. Perché la tua benedizione ci ricordi sempre che siamo amati, protetti e accolti come figli di Dio. Preghiamo.
O Padre, Tu hai mandato il tuo unico Figlio sulla terra per salvarci dal peccato. Nei giorni in cui la sua presenza è lontana da noi, ricordaci sempre che è il tuo amore che ci ha salvati. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Come Cristiani siamo invitati ad ascoltare e ad adempiere la parola del Padre. Pieni di fiducia chiediamo aiuto, rivolgendoci al Padre stesso con le parole che Gesù ci ha insegnato, e diciamo insieme...