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III DOMENICA DI QUARESIMA - B
LA FOLLIA DELLA CROCE, SUPREMA SAGGEZZA
“Ciò che è stoltezza di Dio, è più sapiente degli uomini” (1 Cor 1,25)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Il vangelo è tutt'altro che un messaggio rassicurante, conforme alle vedute della saggezza umana. Non proclama forse che la felicità non si trova nel possesso dei beni terreni, ma nella debolezza e nella povertà? Uno scandalo, al quale il dramma della croce mette il colmo. E perfino stoltezza - dirà san Paolo - agli occhi dei potenti e dei saggi di questo mondo.
Sì, in apparenza! In realtà, per chi giudica con gli occhi di Dio, questa stoltezza si dimostra saggezza, e questa debolezza si dimostra forza alla quale nulla resiste. Ci lasceremo conquistare da questa stoltezza? La vita del cristiano è comunione con questo mistero divino, offerto all'uomo sotto l'apparenza di un paradosso sconcertante e doloroso, ma quanto fecondo!
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Benché ci proclamiamo discepoli di Cristo, non ricusiamo in pratica i suoi insegnamenti, quando ci rifiutiamo di seguirlo fino alla stoltezza della croce?
- Per instaurare il regno di Dio, facciamo più assegnamento sui mezzi umani che sull'aiuto divino, implorato con la preghiera umile e fiduciosa?
- È allo splendore della croce che noi, durante la quaresima, cerchiamo di riformare la nostra mentalità, e di stabilire una scala di valori secondo il vangelo?
2. Invocazioni
- Signore, i tuoi comandamenti sono la pura espressione del tuo amore per gli uomini: abbi pietà di noi.
- Cristo, tempio vivente della Trinità, in cui gli uomini si radunano per glorificarla, abbi pietà di noi.
- Signore, promotore del culto in spirito di verità, il solo che Dio gradisce e benedice, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Es 20,1-17): Dio fa conoscere la sua legge a Mosè
Sul Sinai Dio detta a Mosè i comandamenti che dovranno regolare la condotta del popolo d'Israele. Espressione della volontà di Dio, e meglio ancora del suo amore, saranno per il popolo eletto la via sicura della felicità e della pace.
a. Questa legge non aggiunge nulla alla legge naturale, scritta nel cuore di ogni uomo, ma ne cambia lo spirito. All'intervento personale di Dio, gli uomini dovranno rispondere con un'obbedienza ugualmente personale, libera e amorosa.
b. Il decalogo non è dunque una pesante imposizione, che opprime la libertà dell'uomo, ma il codice delle direttive divine che orientano e rendono sicuro il suo cammino verso la libertà e la felicità.
c. Non ha senso contrapporre la legge mosaica a quella evangelica: le due leggi sono complementari. Sarebbe vana pretesa voler vivere il vangelo senza essere fedeli ai comandamenti.
Salmo responsoriale (Sal 18): Elogio della legge di Dio
La legge di Dio con tutte le sue prescrizioni può forse essere considerata un giogo pesante e un attentato alla libertà dell'uomo? Tutto il contrario! Essa svela al cuore del credente la perfezione di Dio, la sua rettitudine, la sua verità, la sua bontà. Manifestiamo la gioia che proviamo nell'essergli fedeli.
Rit.: Signore, tu hai parole di vita eterna.
Seconda lettura (1 Cor 1,22-25): La stoltezza della croce, sapienza di Dio
Agli occhi della sapienza umana, la croce di Cristo appare come una stoltezza, addirittura come una follia. San Paolo replica che questa follia è sapienza, perché essa è la follia dell'amore, del supremo amore, dell'amore di Dio.
a. San Paolo si rivolge a gente di due ambienti molto diversi, quello dei giudei e quello dei greci, portati perciò a lasciarsi influenzare dalle ideologie degli ambienti stessi e a considerare come pura assurdità la dottrina evangelica.
b. L'apostolo afferma che questa croce, che essi trovano irragionevole e inaccettabile, è in realtà vera potenza e autentica sapienza: potenza e sapienza di Dio.
c. Viviamo noi in comunione col Cristo crocifisso, certi che i mezzi soprannaturali, in apparenza così miseri e inefficaci, sono invece i soli capaci di portare la salvezza?
Vangelo (Gv 2, 13-25)11 Cristo, vero tempio di Dio
Gesù scaccia i venditori dal tempio. Egli approfitta dell'occasione per far comprendere ai suoi uditori che ormai il culto dovuto a Dio non si celebrerà più in un luogo determinato, com’era il tempio di Gerusalemme, ma intorno alla sua persona, divenuta il solo e vero santuario.
a. L'insegnamento che risulta da questa scena, è duplice: ci mostra prima di tutto che Gesù è il vero messia aspettato, giacché egli si comporta con un'autorità che solo l'inviato di Dio può permettersi.
b. In secondo luogo, che il culto dovuto a Dio non è legato a un santuario materiale, ma ad una persona vivente, cioè a lui, il Cristo. Non è forse lui che sulle croce offrirà il sacrificio perfetto?
c. Cattedrale, basilica, umile chiesa o cappella del bosco, che importa? E intorno a Cristo che devono riunirsi tutti gli uomini, perché nella sua persona sia reso il vero culto di adorazione, di lode e di amore. Egli è il nuovo tempio, spirituale e universale.
Suggerimenti per l'omelia
Il vangelo - dice san Paolo - è stato scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani. Senza una illuminazione interiore, proveniente dallo Spirito, sarebbe lo stesso per noi.
- Il vangelo, scandalo, stoltezza. Una dottrina che insegna che la felicità non può essere trovata se non nel distacco dai beni e dai piaceri della terra, e che propone di essere discepoli di un uomo inchiodato a una croce, non è una stoltezza? Peggio: una follia! Ed è doveroso riconoscere che gli stessi cristiani, benché portino il nome di Cristo, troppo spesso rifiutano di portare la sua croce.
- Ma questa follia è sapienza. È follia o sapienza rifiutare l'apparenza e la menzogna, per non attaccarsi che ai valori sicuri e stabili? È follia o sapienza prendere la vera via della salvezza, quella che, oltre la sofferenza e la morte, sfocia nella gloria della risurrezione... anche se si chiama la via della croce? Non è forse questa la legge della natura, ricordata da Cristo: «Se il grano di frumento non cade in terra, resta solo...»?
- Vogliamo vivere questa stoltezza del vangelo? È indispensabile, se pretendiamo di essere dei cristiani degni di questo nome. Ci sforzeremo di entrare nello spirito delle beatitudini evangeliche, rifiutando con tutte le forze la ricchezza, la potenza, gli onori, per attaccarci a un Cristo povero, schernito, crocifisso? « Se qualcuno vuole essere mio discepolo - egli afferma solennemente - prenda la sua croce e mi segua». La vita del cristiano è comunione a questo mistero, una comunione di amore.
Preghiera universale
Fratelli, la croce di Cristo, agli occhi della saggezza umana, è scandalo e follia: urta e fa ribellare l'intelligenza. Noi pregheremo per ottenere dallo Spirito Santo la luce che ci permetterà di dare fiducia a Cristo, e il coraggio di portare la nostra croce dietro a lui. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Affinché la chiesa e i suoi ministri, rigettando ogni spirito di lucro e di potenza, si rendano ogni giorno più idonei a predicare agli uomini il mistero della croce: preghiamo.
2. Perché i cristiani si convincano di dover rigettare il culto del vitello d'oro e di tutti gli idoli, per ritrovare, nell'adesione totale al Cristo crocifisso, la sorgente della libertà, della felicità e della pace: preghiamo.
3. Perché la lusinga del guadagno e lo smoderato desiderio del profitto non facciano perdere agli industriali, ai commercianti, agli uomini d'affari la preoccupazione della giustizia e il senso del vangelo: preghiamo.
4. Per coloro che soffrono, i malati, i poveri, i prigionieri. Perché trovino, in una comunione più intima con la passione di Cristo, luce e forza nelle loro prove: preghiamo.
5. Per noi qui presenti: perché la partecipazione all'eucaristia, specialmente durante la quaresima, ci liberi dal desiderio del piacere e ci impregni dello spirito del divin crocifisso: preghiamo.
Signore Gesù, la croce che tu ci inviti a portare ci fa paura. Vieni a sostenerci nell'ora della sofferenza e della prova. Ricolmaci di un santo entusiasmo per seguirti sulla via del Calvario. Insegnaci a vivere, uniti a te, il mistero della passione, affinché noi siamo, agli occhi dei nostri fratelli, il segno della tua presenza e del tuo amore. Tu che regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
La volontà di Dio è quella di un padre che vuole solo il nostro bene. Chiediamo di saperci conformare a questa volontà con sentimento di amore, specialmente nell'ora della prova.
Parole di congedo e di saluto
La croce di Cristo è il segno del suo amore per il Padre suo celeste e per noi. La serenità con la quale cercheremo di portare la nostra croce in questa settimana sia il segno anche del nostro amore per Dio e per i fratelli.