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IV DOMENICA ORDINARIA - B
CONSACRATI AL SERVIZIO DEL SIGNORE
“Gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò” (Dt 18,18)
Parole di accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, da sempre Dio si è servito dell'uomo per parlare all'uomo. Nel Vecchio Testamento ci furono i profeti, incaricati di ricordare al popolo eletto la missione di cui era investito. Nel tempo fissato da Dio ci fu il Figlio suo: fatto uomo, egli fu per gli uomini la parola viva del Padre, «il Verbo di Dio». E lo è sempre! Per mezzo della chiesa da lui fondata, per mezzo dei suoi pastori, il papa e i vescovi, per mezzo dei loro ausiliari, i sacerdoti, egli e sempre il messaggero del Padre. «Chi ascolta voi, ascolta me», egli ha detto. Splendida missione, quella del sacerdote, la più bella di tutte! Egli è il portavoce di Cristo. Non sempre i fedeli se ne rendono sufficientemente conto. Dovrebbero ringraziarne Dio e cercare di rendere più facile il suo compito così delicato e gravoso ad un tempo.
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Nell'Antico Testamento Dio parlava al popolo eletto per mezzo dei profeti. Oggi ci parla per bocca del Figlio suo. Ne abbiamo preso realmente coscienza?
- La parola di Cristo, interpretata e trasmessa dalla chiesa, trova ascolto da parte nostra? L'accogliamo con rispetto e attenzione? Ne facciamo oggetto della nostra meditazione?
- Noi, come cristiani, siamo incaricati di farla risuonare nel nostro ambiente di vita. Siamo in qualche modo i profeti del Signore?
2. Invocazioni
- Signore, che hai il cuore pieno di tenerezza per l'uomo, tuo figlio diletto, abbi pietà di noi.
- Cristo, messaggero del Padre, che riveli agli uomini il mistero del suo amore, abbi pietà di noi.
- Signore, che apri i nostri cuori alla chiamata del Padre e del Figlio, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Dt 18,15-20): Mosè annuncia il profeta venturo
Mosè annuncia al popolo ebreo che Dio susciterà un profeta, che sarà il più prestigioso di tutta la sua storia. Questo profeta per eccellenza sarà il Cristo, mediatore perfetto, perché sarà ad un tempo Figlio di Dio e figlio dell'uomo.
a. Presso gli ebrei, il profeta all'inizio non era colui che prediceva il futuro, ma il portavoce di Dio presso il popolo e il portavoce del popolo presso Dio.
b. Mosè fu uno di questi uomini provvidenziali in mezzo a tanti altri. Egli stesso annuncia che il più grande di tutti non è ancora venuto. Quello dovrà essere ascoltato.
c. Noi sappiamo che Gesù Cristo è questo profeta per eccellenza. Non soltanto portavoce di Dio, ma parola stessa di Dio, il Figlio stesso di Dio.
Salmo responsoriale (Sal 94): Invito ad ascoltare la parola di Dio
Il profeta annunciato da Mosè, noi lo conosciamo: è Gesù Cristo! Egli ci parla con autorità, ma soprattutto con amore: non chiudiamo i nostri cuor.
Rit.: Fa' che ascoltiamo, Signore, la tua voce.
Seconda lettura (1 Cor 7,32-35): Gli «addetti stabili» di Dio
San Paolo esalta il celibato sacro, che dà modo di riservare a Dio e al suo servizio tutta la ricchezza e tutta la sostanza dell'essere umano: esso fa di coloro che s'impegnano gli «addetti stabili» del Signore.
a. Non per questo l'apostolo deprezza la condizione degli sposati:
dirà anzi che il matrimonio è un grande sacramento, perché, simbolizzando l'amore di Cristo e della chiesa, partecipa della realtà e della santità di questa unione.
b. Nondimeno egli preferisce lo stato di celibato che, liberando da ogni preoccupazione materiale della vita coniugale e familiare, rende disponibile a tempo pieno al servizio di Dio e del prossimo.
c. Sono parole da meditare, per comprendere fino a dove può arrivare la delicatezza di questo amore che le anime verginali votano a Cristo, una volta che egli le ha invitate «a seguirlo dovunque egli andrà».
Vangelo (Me 1,21-28): Gesù, il profeta che parla con autorità
In questo brano Marco mostra che Gesù è un profeta «fuori se-ne»: in effetti egli manifesta un'autorità sovrana, che appare dal suo insegnamento ed è confermata dalla potenza con cui sconfigge le forze del male e caccia i demoni.
a. Dapprima il suo insegnamento: mentre i dottori della legge discutono e cavillano senza fine sui testi della Bibbia, il Cristo fa delle affermazioni: egli non interpreta la dottrina degli altri, ma espone la propria.
b. Poi il suo ministero: con la sola volontà mette fine al potere dei demoni sull'uomo, senza possibilità di discussione, dimostrando così ch'egli è più potente di loro.
c. Molti oggi vorrebbero che il diavolo fosse relegato tra i miti. E invece è di fede che esiste. Senza vederlo dappertutto, non dimentichiamo ch'egli combatte apertamente, e più spesso insidiosamente, il vangelo e coloro che ne fanno la regola di vita. Stiamo sempre in guardia per non essere sconfitti.
Suggerimenti per l'omelia
Chi è il sacerdote? Qual è la sua identità? È una questione che ha riempito tutte le cronache di questi ultimi anni, con finalità - osiamo dirlo - non sempre purissime. Cerchiamo di rispondere con chiarezza.
Chi è il sacerdote?
- Un uomo consacrato a Dio. Scelto tra i suoi fratelli - una scelta ratificata dal vescovo a nome della chiesa -' egli sarà il servitore privilegiato di Dio che lo investe della sua autorità, gli conferisce dei poteri sacri e fa di lui il suo portavoce.
- È al servizio degli uomini. Come Cristo. Cristo è stato mandato dal Padre per illuminare, consolare, purificare, fortificare, santificare, salvare gli uomini. Lo stesso il sacerdote, che con l'ordinazione è chiamato a partecipare del sacerdozio di Cristo.
Come dev'essere il comportamento dei fedeli verso il sacerdote?
- Prima di tutto ringraziare il Signore per aver istituito il sacerdozio, che fa dell'uomo un altro Cristo; aver per il sacerdote rispetto e deferenza, anche se in lui ci sono delle manchevolezze. Il suo sacerdozio purtroppo non lo libera dalla sua umanità, con tutte le debolezze che la natura comporta.
- Aiutare il sacerdote a compiere bene la sua missione, che se è la più nobile di tutte, è anche la più delicata e difficile.
Aiutare il sacerdote vuol dire lavorare con Cristo all'edificazione e all'estensione del regno di Dio.
Preghiera universa1e
Fratelli, Cristo è venuto a stabilire il regno di Dio sulla terra, invitando gli uomini a vivere secondo il suo vangelo. Preghiamo affinché ognuno di noi si impegni per il regno di Dio, e i sacerdoti, scelti proprio per questo ministero specifico, lo facciano col più grande zelo.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la chiesa. Affinché il Signore susciti tra i pastori e tra i fedeli dei veri santi che proclamino il vangelo con la parola e con la vita: preghiamo.
2. Per coloro che si sentono chiamati al sacerdozio o alla vita religiosa, affinché rispondano liberamente in un puro slancio di fede e di amore e si consacrino totalmente al servizio di Dio: preghiamo.
3. Per i peccatori, vittime delle tentazioni. Perché vinti dalla chiamata della misericordia divina, non tramandino più a lungo il momento del loro ritorno al Padre: preghiamo.
4. Affinché tutti coloro che ascoltano la parola di Dio, i bambini della dottrina, i lettori della Bibbia, gli assistenti alla liturgia, gli impegnati nelle varie associazioni, quelli che partecipano ai ritiri spirituali, tutti la ricevano con cuore aperto e generoso: preghiamo.
5. Quanti nelle nostre parrocchie, un tempo bravi cristiani, vivono oggi lontani da Dio, «figli dispersi», come dice la liturgia. Perché ci preoccupiamo di rivelare anche a loro «il vero Gesù Cristo» e li guidiamo verso di lui: preghiamo.
Signore, tu ti sei fatto uno di noi per portarci i doni del tuo Padre celeste, e hai voluto che il tuo ministero fosse
continuato dalla tua chiesa. Suscita dei pastori che siano veramente degli «altri Cristi». E fa' che noi da parte nostra viviamo secondo la tua legge di amore, affinché attraverso le nostre parole e i nostri atti, i fratelli possano scoprire la tua presenza. Tu che regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Ognuno di noi è invitato ad essere con Cristo profeta e messaggero della buona novella. Uniti in uno stesso desiderio, recitiamo insieme la preghiera del Signore.
Parole di congedo e di saluto
Se vogliamo essere veri messaggeri di Cristo, portiamo ai nostri fratelli la sua parola viva e ardente con l'esempio persuasivo della nostra vita.