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Testi dell'editrice Elledici
Il Buon Pastore, Gesù, non domina né spadroneggia. Il Buon Pastore dà la vita per le sue pecore. Essere gregge del Signore non significa avere un atteggiamento rassegnato e passivo. Accogliere l'insegnamento evangelico, infatti, significa interiorizzare il suo messaggio, essere attivi e dare spazio alla propria creatività.
Signore, spesso siamo troppo molli e pigri per entrare nella complessità dei problemi. Abbi pietà di noi.
Cristo, sovente vogliamo imporre noi stessi prima di affidarci a te. Abbi pietà di noi.
Signore, nessuno può strapparci dalle tue mani eppure il mondo ci fa paura. Abbi pietà di noi.
Prima lettura: At 13, 14.43 - 52: Ecco, noi ci rivolgiamo ai pagani.
Paolo e Barnaba non privano i Giudei del privilegio del primo annuncio del vangelo. Ad essi è destinato inizialmente il loro apostolato. Posti di fronte al rifiuto però non si rassegnano. Fanno una cosa nuova in Cristo, e allargano l'annuncio del Vangelo anche ai pagani.
Dal Salmo 99: Noi siamo il suo popolo, gregge che egli guida.
Il motivo per cui il Signore ci ha fatti e per cui noi siamo il suo gregge è uno e semplice: Egli è buono e il suo amore è per sempre (nella sezione Canti a Messa, il canto di un ritornello responsoriale al Salmo).
Seconda lettura - Ap 7, 9.14b - 17: L'Agnello sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
Solo lavando le proprie vesti nel sangue dell'Agnello è possibile raggiungere la salvezza. Questo comporta tre grandi scelte: sapersi affidare al suo sacrificio, credere che esso non sia inutile e saperlo imitare nella nostra vita.
Canto al Vangelo: Alleluia, alleluia. Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Alleluia.
Vangelo - Gv 10, 27 - 30: Alle mie pecore io do la vita eterna.
L'immagine che Gesù ci propone di sé, quella del Buon Pastore, richiede come condizione che noi ascoltiamo la sua voce e lo seguiamo. Egli, che è uno con il Padre, riceve da Lui il potere di dare la vita eterna. Anche la morte non ha più potere sul gregge.
Il Signore ci chiede di fidarci di lui che ci ama da sempre. Questa fiducia però non è passività. Siamo invece chiamati a offrire il nostro contributo, ognuno secondo le proprie capacità, al suo progetto di salvezza. Preghiamo insieme e diciamo: Donaci Signore la tua vita.
1. Perché l'obbedienza a te non si configuri mai come sterile abitudinarietà. Preghiamo.
2. Perché sappiamo riconoscerci come frutto del tuo amore e come opera della tua grandezza. Preghiamo.
3. Perché la nostra appartenenza a te in quanto Cristiani non sia mai un tesoro geloso, ma un dono da condividere con gli altri e a servizio della società. Preghiamo.
4. Perché la nostra testimonianza al mondo sia sempre frutto credibile di riflessione, di interiorizzazione del tuo Vangelo e di un'esperienza concreta. Preghiamo.
O Padre, Tu ci dai la sicurezza di una mano forte che non ci abbandona mai. Dacci la lucidità necessaria per non cullarci in questa condizione come fosse un privilegio, ma di attivarci e metterla al servizio dei nostri fratelli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Nessuno ci può sottrarre dalle mani del nostro pastore, Gesù, perché egli è uno con colui che ci ha donato di chiamare Padre. Proclamiamo questa sicurezza con le parole che Egli stesso ci ha insegnato, e diciamo insieme...