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III DOMENICA ORDINARIA - B
CHIAMATA ALLA CONVERSIONE
«Convertitevi e credete al vangelo!» (Mc 1,15)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
«Seguimi!». Questa è la chiamata che il Signore rivolge oggi a ciascuno di noi, come fece una volta con alcuni pescatori del lago di Tiberiade, che aveva stabilito di fare suoi apostoli. Questa chiamata noi raccoglieremo? Siamo pronti a rispondere generosamente? Viaggiatori senza bagaglio, prenderemo la strada con Cristo, decisi di andare dov'egli vorrà, di seguirlo fino alla fine nell'avventura e nel progressivo crescendo dell'amore? Ciò che con espressione più corrente si chiama «conversione», non è niente di diverso. Ma che c'è di più esaltante? C'è ideale più bello che «seguire Cristo»?
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- Abbiamo compreso che, per essere cristiani, non basta essere battezzati e neppure essere fedeli ad alcune pratiche religiose, ma che bisogna vivere la fede nella sua interezza?
- Abbiamo capito che è necessario l'impegno di ogni istante per essere all'ascolto di Dio, per sentire la sua chiamata e rispondervi con coraggio?
- Siamo convinti che bisogna rompere con una certa mentalità di sufficienza e di egoismo, che è necessario liberarsi da mille e mille cose che ci legano alla terra e sono quasi incollate alla nostra pelle?
2. Invocazioni
- Signore, che ci chiami a cambiare il nostro comportamento e a credere alla buona novella, abbi pietà di noi.
- Cristo, che ci inviti a pentirci dei nostri peccati e a donarci ai nostri fratelli, abbi pietà di noi.
- Signore, luce e forza dei cuori, per renderli capaci di rispondere alla chiamata divina, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Gb 3,1-5.10): Conversione dei niniviti
Il brano, tratto dal libro di Giona, racconta una parabola: l'autore vuole dimostrare che la misericordia di Dio si estende a tutti gli uomini, senza distinzione di razza.
a. Giona è uno dei dodici «profeti minori» degli ebrei. Il libro che porta il suo nome non è suo. E stato composto tre secoli più tardi e le scene descritte sono puramente immaginarie.
b. Esse formano una parabola, che permette allo scrittore sacro di riformare la mentalità particolaristica degli ebrei del suo tempo e di far loro comprendere che Dio ama tutti gli uomini e vuole la salvezza di tutti senza discriminazioni.
c. Il nostro mondo è paganizzato. Ciononostante dobbiamo essere intimamente convinti che Dio non l'ha rigettato e che vuole la sua conversione. Noi, come profeti della buona novella, vogliamo essere insieme a lui i messaggeri della giustizia e della verità?
Salmo responsoriale (Sal 24): Grido di pentimento
Anche noi ci siamo smarriti, lontani dai sentieri che conducono a Dio. Con la voce dei profeti e con quella del Figlio suo, egli ci spinge a ritornare a lui. Supplichiamolo di farci conoscere e di seguire la via del ritorno: via di luce, di verità e di pace.
Rit.: Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
Seconda lettura (1 Cor 7,29-31): Vivere nel distacco e nella rinuncia
Di fronte alla vanità del mondo che passa, l'apostolo Paolo ci esorta vivamente a non attaccarci ad esso né ai beni che promette, ma di conservare il nostro cuore libero in vista del ritorno del Signore.
a. Le realtà del mondo presente sono solo passeggere. Sarebbe follia attribuire ad esse un valore assoluto. Solo Dio è l'assoluto, unico vero scopo della vita. Tutto il resto è relativo.
b. Questo non significa che si debbano sottovalutare i valori naturali. Al contrario, noi dobbiamo utilizzarli e orientarli verso un fine situato al di là dell'oggi e del domani: questo fine è il possesso stesso di Dio.
c. Noi siamo in cammino verso Dio. Siamo attenti a non lasciarci prendere troppo dalle realtà terrene, di non diventarne prigionieri e schiavi. Invece santificandole, noi faremo della nostra vita «una storia sacra».
Vangelo (Mc 1,14-20): Cristo invita i suoi primi discepoli alla conversione e chiama i suoi primi apostoli
Eccoci all'inizio del ministero di Gesù: noi lo vediamo invitare i suoi uditori a mettersi nelle migliori disposizioni per accogliere la buona novella; lo vediamo anche chiamare alla sua sequela alcuni pescatori del lago di Tiberiade, per essere gli artefici e i messaggeri del suo regno.
a. Gesù annunzia prima di tutto che il regno di Dio è già presente; ma per appartenervi è indispensabile un cambiamento di vita: bisogna convertirsi.
b. E avendo così fatto l'annuncio del regno, egli si volta verso alcuni suoi discepoli e li invita ad abbandonare tutto, e rinunciare perfino alla loro posizione sociale e familiare per diventare suoi apostoli.
c. Vogliamo anche noi essere dei veri cristiani? Dobbiamo crescere senza soste nella fede, nella speranza e nella carità, e camminare coraggiosamente al seguito di Cristo: è necessario uno sforzo, uno sforzo di amore: e questa sarà l'opera di tutta la nostra vita.
Suggerimenti per l'omelia
«Venite, seguitemi!». Il cristiano è colui che, sentita questa chiamata di Cristo, si mette risolutamente al suo seguito. Questo e niente altro è la conversione alla quale siamo invitati.
- Abbandonare tutto. Anche se il Signore non domanda a tutti i suoi discepoli delle rinunce così spettacolari come agli apostoli e a certe anime privilegiate, come ai religiosi, agli eremiti, ai missionari; ci sono però per tutti i cristiani, qualunque sia il loro stato, dei sacrifici da accettare: liberarsi dalla schiavitù di se stessi e dal desiderio di possedere, alleggerirsi del peso degli interessi egoistici, rompere con le abitudini incallite, cercare di vivere «le beatitudini».
- Camminare al seguito di Cristo. Il cristiano non è uno che è stato sedotto da un'ideologia, per quanto bella - e ce n'è una più esaltante di quella del vangelo? -' ma è colui che è affascinato proprio dalla persona di Cristo. Scelto, toccato al cuore da lui, egli lo segue dovunque va, fino sulla via del Calvario, non avendo altro amore che lui, altri desideri, altra volontà che la sua.
- Con un amore sempre nuovo. Essendo un'avventura di amore, non sarà mai al suo termine: è un fatto di tutta la vita. Comporta dei desideri sempre nuovi, delle aspirazioni sempre rifiorenti, un'ardente sete di avvicinarsi sempre più a Cristo, di non vivere che «per lui, in lui e con lui». «La mia anima ha sete del Dio vivente - canta il salmista -. Quando vedrò il suo volto?».
Preghiera universale
Fratelli, abbiamo appena ascoltato la chiamata rivolta da Cristo ai suoi discepoli all'inizio della sua vita pubblica: «Convertitevi e credete al vangelo». Con una preghiera unanime e insistente, chiediamo di sentire anche noi questa chiamata e di rispondervi con generosità.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. La missione principale della chiesa è di stabilire il regno di Dio sulla terra. Affinché la compia invitando con insistenza gli uomini a credere al vangelo: preghiamo.
2. Perché i responsabili del bene pubblico comprendano che saranno vani tutti i loro sforzi, se non cercheranno prima di tutto di rispettare i diritti di Dio, condizione indispensabile per il rispetto dei diritti dell'uomo: preghiamo.
3. Per la nostra società, ridivenuta pagana, perché di fronte alle minacce che incombono su di essa, si apra al messaggio di Gesù, il solo capace di apportarle pace e salvezza: preghiamo.
4. Alla chiamata di Cristo, Pietro e i suoi amici hanno abbandonato tutto per seguirlo. Affinché dei giovani sempre più numerosi rispondano alla stessa chiamata e diventino pescatori di uomini: preghiamo.
5. Affinché anche noi, in seno alle comunità parrocchiali, familiari e sociali, ci sforziamo di vivere il vangelo di Cristo con l'entusiasmo della vera fede: preghiamo.
Signore, tu ci esorti a trasformarci di giorno in giorno credendo al vangelo. Aiutaci ad avere una fede così forte da non indietreggiare di fronte a nessuno sforzo, davanti a nessun sacrificio, per riformare la nostra mentalità, per liberarci dal nostro egoismo e orientare la nostra vita secondo le esigenze del tuo amore. Tu che regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
«Il regno di Dio - ci dice Cristo - è già in mezzo a voi». Ci siamo entrati anche noi? I,avoriamo anche noi alla sua diffusione? Che lo Spirito Santo ne ravvivi in noi il desiderio!
Parole di congedo e di saluto
Gesù Cristo ci invita a seguirlo da veri discepoli e da annunzia tori della buona novella. Sapremo riconoscere la sua voce e mostrarci fedeli e generosi?