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III DOMENICA DI AVVENTO – B
LA VENUTA DEL SALVATORE PORTA LA GIOIA DELLO SPIRITO
“Io gioisco pienamente nel Signore” (Is 61 10)
Parole d'accoglienza e presentazione del tema
Fratelli, con le letture scelte per questa terza domenica di avvento, la chiesa ci chiama a vivere nella letizia l'attesa del natale. Ci sarebbero tanti motivi per abbandonarci all'inquietudine, alla tristezza, e per pensare che la nostra speranza e illusoria e vana la nostra confidenza.
No, no, ci dice la liturgia, non disperate! Benché il cammino sia difficile, voi cristiani andate avanti con nel cuore la gioiosa certezza che il Cristo è vicino, con la sua misteriosa presenza, e che quanto prima voi lo incontrerete in fondo alla strada. Via dunque ogni tristezza e rallegratevi, perché il Signore è vicino!
Preparazione penitenziale
1. Riflessione
- La nostra vita è testimonianza della presenza di Dio nel mondo? Sappiamo essere lieti anche nei momenti d'insicurezza, di disagio, di insuccesso e di prova?
- Diffondiamo questa letizia? Ci fa aprire il cuore agli altri? Ci aiuta a portare gli altri al Signore? Ci rende cordiali e fraterni tra di noi?
- Siamo così i testimoni di Cristo, portatori del suo perdono, messaggeri del suo amore, araldi della buona novella?
2. Invocazioni
- Signore, tu che hai il cuore pieno di tenerezza per i piccoli e per i poveri, abbi pietà di noi.
- Cristo, mandato dal Padre per portare agli uomini la buona novella, abbi pietà di noi.
- Signore, che diffondi la gioia e la pace in un mondo pieno di ingiustizie, abbi pietà di noi.
Prima lettura (Is 61,1-2.10-11): La gioia promessa ai poveri
Ai giudei da poco ritornati dall'esilio e privi di tutto, il profeta rivolge un messaggio di consolazione: agli occhi di Dio essi non sono dei «rifiutati» o merce di scarto; al contrario, è a loro che Dio riserva la sua tenerezza, la sue premure.
a. Ritornati in Palestina, gli esiliati, per la maggior parte poveri, si imbattono in gravi difficoltà: la mancanza totale di risorse, le villanie e perfino l'ostilità dei loro vicini.
b. A questo popolo di poveri il profeta rivolge un messaggio di speranza, capace di confortarli e di riempire il loro cuore di gioia:
essi sono i preferiti di Dio.
c. Nella sinagoga di Nazaret, proprio all'inizio della sua vita pubblica, Gesù leggerà il bel testo di Isaia per spiegare la sua missione. Molto più del profeta, egli sarà il messaggero della buona novella, venuto a manifestare la tenerezza di Dio per i poveri e i miseri.
Salmo responsoriale (Lc 1,46-55): Canto di riconoscenza
Per celebrare le meraviglie operate in lei dal Signore, la vergine Maria ha usato alcùne espressioni della profezia che abbiamo appena letta. La chiesa, a sua volta, riprende il cantico della Vergine, per esprimere a Dio la sua riconoscenza e la sua gioia.
Rit.: La mia anima esulta nel mio Dio.
Seconda lettura (1 Ts 5,16-24): Prepararsi nella gioia al ritorno di Cristo
L'apostolo Paolo esorta i cristiani ad essere pronti alla venuta di Cristo, al momento della parusia: si impegnino a vivere nella gioia, nella pace, rifiutando il male e cercando solo il bene.
a. Una cosa soprattutto preoccupava la giovane comunità di Tessalonica: la parusia, ossia il ritorno di Cristo. Alcuni lo ritenevano imminente. Poco importa la data di questo ritorno, afferma san Paolo; l'importante è prepararsi.
b. In che modo? Ascoltando le ispirazioni dello Spirito Santo, vivendo nella pace e nella gioia ottenute dalla preghiera, nella ricerca del bene, nella fiducia in Dio e nel suo amore.
c. Questo è il programma che, con l'aiuto dello Spirito, dobbiamo sforzarci di eseguire durante il tempo di avvento. In questo modo saremo preparati ad accogliere il Cristo, qualunque sia il giorno del suo ritorno.
Vangelo (Gv 1,6-8.19-28): «Egli è In mezzo a voi”
Il vangelo è una specie di rendiconto di un'inchiesta ufficiale, di cui Giovanni Battista è stato l'oggetto da parte delle autorità giudaiche. Alla domanda fondamentale che gli è posta: «Sei tu il messia?», egli risponde che è solamente il suo testimone, incaricato di preparare la sua venuta.
a. Giovanni è nel pieno svolgimento della sua missione: egli predica e battezza sulle rive del Giordano. La presa ch'egli ha sulle folle preoccupa le autorità: «Chi è costui? Che cosa cerca?». Viene decisa un'inchiesta e posta subito in esecuzione.
b. Giovanni rifiuta d'essere considerato il messia; e per di più non è nemmeno uno degli antichi profeti ritornato sulla terra. Afferma di non essere altro che l'araldo incaricato a preparare le strade del Signore.
c. Cristiani, anche noi abbiamo la missione di essere, in mezzo agli uomini, i testimoni di uno che essi non conoscono: Cristo Gesù. “La voce che grida nel deserto» spirituale del mondo presente: «Il Salvatore che voi aspettate? Ma è già in mezzo a voi, è il Cristo!».
Suggerimenti per l’omelia
I testi della terza domenica di avvento ci invitano alla gioia. E per quali motivi? Perché il Signore vive in mezzo a noi, sempre pronto ad esercitare la sua opera di salvezza.
- Cristo vive in mezzo a noi. Noi non dobbiamo aspettare, come i giudei di venti secoli fa, la venuta del messia, e neppure dobbiamo rivivere gli avvenimenti del passato. Cristo è venuto, è qui, sempre presente in mezzo a noi per annunciare ai poveri la buona novella, per guarire i cuori spezzati, per liberare coloro che sono in catene.
- Però bisogna accorgersi della sua presenza. Non solo ai giudei del suo tempo, ma anche a noi è rivolto il rimprovero di Giovanni Battista: «In mezzo a voi c'è uno che voi non conoscete». Di qui il pressante richiamo che ci viene rivolto, di mettere in atto gli sforzi e i sacrifici indispensabili per liberarci da ogni superbia, dalle preoccupazioni materiali, se vogliamo essere in grado di percepire la presenza di Cristo.
- Allora la gioia del natale irromperà in noi senza difficoltà. Negli umili di cuore non ci sono ostacoli a che il Cristo entri nella loro vita. Essi ascoltano la sua parola, i loro occhi si aprono alla sua luce, le loro mani sentono il calore della sua mano. Quale gioia! Se anche la nostra attesa del natale è fatta di fiducia, di buona volontà e di generosità, questa gioia andrà aumentando. Il cuore batte sempre più veloce, man mano che ci avviciniamo alla casa di colui che ci ama e che ci aspetta.
Preghiera universale
Fratelli, la chiesa oggi insiste perché noi accogliamo nella gioia il messaggio evangelico: è una disposizione d'animo e di cuore indispensabile, se vogliamo che questo messaggio porti frutti in noi e attiri i nostri fratelli, specialmente coloro che non lo conoscono. Domandiamola a Dio con fervore.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
1. Per la chiesa e i suoi pastori: perché sappiano, sull'esempio del Battista, rendere testimonianza a Cristo di fronte al mondo, proclamando il suo vangelo con coraggio e fedeltà: preghiamo.
2. Troppi governanti sembrano non aver altra preoccupazione che di affermare la loro autorità e di imporre la loro dittatura. Perché si impegnino a far regnare la giustizia, la verità e la pace: preghiamo.
3. Affinché i battezzati, attenti ai richiami di Dio, rendano la loro vita più conforme alla loro fede, e non facciano fallire il vangelo col loro egoismo e le loro infedeltà: preghiamo.
4. Affinché i prigionieri «nello spirito», liberati dalle loro idee preconcette, dai loro pregiudizi, dalle cattive abitudini e dai vizi, acquistino la vera libertà dei figli di Dio: preghiamo.
5. Perché da parte nostra prendiamo maggiormente coscienza della presenza di Cristo in seno alle nostre comunità parrocchiali, e siamo perciò uniti come fratelli intorno a lui: preghiamo.
Signore, nostro Padre, rendici capaci di accogliere il messaggio di amore e di gioia portato dal Figlio tuo, e di credere che per lui e con lui il mondo può cambiare, la giustizia può germogliare sulla terra, la libertà e la pace rifiorire. Fa' che noi> ripieni di questa gioia, ne siamo i testimoni e i messaggeri. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Al Padre nostro
Noi viviamo nell'attesa del Signore. Che quest'attesa trascorra nella gioia e nella fiducia. È questo il mezzo più efficace per estendere il regno di Dio sulla terra.
Parole di congedo e di saluto
Prepariamo la venuta del Signore in un fervore capace di irradiare speranza e letizia. Solo così i nostri fratelli potranno essere attirati e conquistati.